Team Bianchi Countervail 2017

Bianchi presenta ufficialmente il Team Bianchi Countervail 2017 che correrà su Methanol CV e Methanol FS. L’evento è avvenuto nella base di Bianchi nel centro di Milano, il Bianchi Cafè e Cycles. Presente la famiglia Bianchi al completo, gli atleti e numerosissimi addetti ai lavori. Il team 2017, è composto da tre campioni di indubbio talento. Su tutti ovviamente l’ambasciatore italiano del crosscountry Marco Aurelio Fontana, entusiasta come mai lo si era visto. Al suo fianco un altro grande atleta: il francese Stephane Tempier legato ormai indissolubilmente al colore celeste. Last but not least: Chiara Teocchi, giovane promessa della mountainbike femminile, le sue idee sono chiare, scalare l’olimpo della disciplina. Presentato anche il junior team, composto da Simone Minotti, Marco Gozzi, Fiammetta Allocca e Vadim Bodnarenko: primo straniero tra i giovani del team Bianchi.

Durante la conferenza stampa si sono avvicendati al microfono i principali protagonisti di questa creazione: il Team Bianchi Countervail 2017

I protagonisti

Claudio Masnata, direttore marketing di Bianchi dice:”Questo team esiste da 26 anni, per tutto questo tempo abbiamo portato avanti il nostro Reparto Corse, certi che per creare le bici migliori occorre metterle in mano agli atleti e ascoltare i loro feddback. La nostra squadra, come le nostre bici, sono creazioni con una forte identità italiana ma lanciate sul mercato internazionale. I nostri punti forti sono la bellezza dei prodotti e la tecnologia che li costituisce.”

Felice Gimondi è stato il creatore di questo team che in più di un quarto di secolo ha vinto tutto con atleti come Bruno Zanchi o Dario Acquaroli, a proposito di questo nuovo progetto afferma:”Ringrazio l’AD di Bianchi che dopo anni di corteggiamento ci ha permesso di esaudire il sogno di avere con noi Marco Aurelio Fontana. Marco ha dimostrato grande entusiamo verso la nostra squadra e verso Bianchi ed è un grande comunicatore. Finalmente il leader italiano della mountainbike è nostro!”

Massimo Ghirotto, team manager del Team Bianchi Countervail afferma:” Bianchi oltre che un’azienda è una vera e propria famiglia. Amiamo le sfide e i tre ragazzi del team rispettano a pieno le nostre aspettative. Ora abbiamo un lavoro da fare per i prossimi due anni e l’arrivo di Marco ci ha dato un entusiasmo tutto nuovo.”

Marco Aurelio Fontana è parso entusiasta e ci dice che si sente benissimo e non vede l’ora di marzo per il primo appuntamento con la maglia del team: “Sono emozionato, vedo tante persone intorno a me che vogliono vivere il ciclismo nella maniera più bella. Ci tenevo a lavorare con loro e già negli scorsi mesi abbiamo avuto numerosi contatti anche con Gimondi. Lui mi telefonò direttamente per propormi di correre per loro, una di quelle telefonate che ti cambiano la vita! L’ambiente qui è fantastico e le bici belle e veloci, durante il ritiro sull’Etna, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso ed ho realizzato quanto è bello essere qui in questo momento a fare quello che sto facendo.

La bici del team

Abbiamo avuto modo di provare l’arma del Team Bianchi Countervail in Franciacorta, “moltissimi atleti forti, sanno solo andare in bicicletta, Fontana invece ci da dei preziosissimi feedback. La sua bici è in tutto e per tutto identica al prodotto in vendita nei negozi, ma i suoi suggerimenti e i suoi settaggi ci stanno aiutando a perfezionare un prodotto già di per se ottimo“, questa la confidenza di Mattia Bossoni, product manager di Bianchi.

Dal 2017 a disposizione anche per il top di gamma offroad la tecnologia Countervail in una bici tutta nuova. Non si tratta solo della rivisitazione di un classico, ma di un mezzo del tutto nuovo destinato a tracciare una nuova via.

Denominata ora Methanol CV,questo modello è divenuto nel corso del tempo un vero e proprio classico nel mondo delle competizioni. Dopo anni di onorato servizio il vecchio modello va in pensione, aprendo le porte al nuovo che rappresenta una vera e propria rivoluzione in termini di performance; non sempre le rivoluzioni comportano anche evoluzioni, in questo caso parrebbe proprio di si.

Non solo il telaio risulta completamente riprogettato nelle geometrie e nei dati principali (ma, ci teniamo a dirlo, non nell’anima!) adattandosi ai più evoluti standard costruttivi e proponendo un’estetica minimale e pulita, ma si avvale di una premiata tecnologia già utilizzata con profitto nei modelli da strada Infinito CV e Specialissima: il Countervail.

Si, perché in un’epoca di ritorno delle soft-tail, degli elastomeri e di dispositivi meccanici applicati a questa tipologia di prodotto a fronte di tracciati XC sempre più impegnativi e marathno epiche, Bianchi non accetta compromessi a livello di rigidità torsionale e propone un percorso completamente diverso dalle altre case utilizzando invece una tecnologia integrata. Controllo e precisione di guida, rigidità e riduzione dell‘affaticamento muscolare, sono doti che saranno certamente apprezzate dagli agonisti come dagli amatori che cercano un mezzo performante  e prestazionale.

Il Test

Fino al giorno della prova, questa bici era stata testata unicamente dai suoi progettisti e dagli atleti del team Bianchi Countervail, geometrie e specifiche sono nate direttamente sui campi di gara, si sente e si vede, al solo guardarla esprime un’aggressività  tale che la prima cosa che ti viene da fare è subito salirci in sella.

A vederla è molto bella, racing e minimale, la colorazione “matte” la fa sembrare quasi gommosa, resiliente. Le specifiche del Countervail vengono in qualche modo dichiarate anche al tatto e alla vista.

Ma non dobbiamo farci ingannare, non è morbida e nemmeno rilassata. La posizione è quella apprezzata dagli xc racer e favorisce la performance in fase di pedalata pur non compromettendo troppo la guida. Nel veloce e nel misto si fa apprezzare molto e dopo un minimo di adattamento permette una velocità e una sicurezza nell’affrontare terreni dissestati e passaggi tecnici con poche eguali. Sarà merito del Cuontervail? Può essere, Bianchi affianca il lancio di ogni nuovo prodotto a sigla CV un motto, una frase che spiega in poche battute le caratteristiche che questa tecnologia dona ad ogni specifico modello; per questo è “afer shock control” ovvero: dopo ogni impatto dovrebbe ripristinarsi una situazione di calma all’interno del sistema telaio, il tutto molto rapidamente. Ciò sembra proprio esser vero! La sensazione su terreno accidentato è quello di una risposta sorda, ovattatta, “smooth”, che aiuta a mantenere la traiettoria e la stabilità di guida liberandoci da indesiderate vibrazioni o risonanze proprie dei più rigidi telai da competizione.

Insomma nessun compromesso alla performance pur donando sicurezza e divertimento, l’arma perfetta per l’agonista che vuole il massimo durante le competizioni più dure.

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