Gli anni 30 furono per la Gran Bretagna un periodo di grande sviluppo per quanto riguarda la viabilità. Nuove autostrade e circonvallazioni furono costruite tra e attorno a molte città. Un po’ come è avvenuto anche in Italia tra le due guerre mondiali. Non tutti sanno però che in quel periodo il governo britannico (sinceramente non so il perchè!) traeva grande ispirazione dalla cultura olandese. Nacque così l’idea di dotare ogni arteria di traffico di nuova costruzione di una pista ciclabile che la fiancheggiasse. Non solo, i 280 km fino ad ora rinvenuti, erano costruiti secondo modernissimi schemi progettuali e alcuni prevedevano addirittura una protezione per i ciclisti come barriere di cemento o “new jersey”.

Leciclovie britanniche? Un eredità degli anni trenta

Queste ciclovie sparse per tutta la Gran Bretagna, vennero costruite negli anni tra il 1934 e 1940, probabilmente l’avvento del secondo conflitto mondiale ha fatto si che presto queste caddero in disuso. La scarsa manutenzione dovuta alle convergenze politiche e sociali evidentemente ha contribuito a fas si che ciò avvenisse, ora alcune si trovano sommerse dalla vegetazione o con il manto di superficie rovinato e deteriorato.

Mappa delle ciclovie britanniche degli anni trenta

Un team ben motivato cerca di salvare questi percorsi

Ora il nostro alter ego britannico Carlton Reid, direttore esecutivo della rivista trade BikeBiz , e il  pianificatore John Dales, direttore del movimento urbano di Londra ed ex-presidente della Pianificazione della Transport Planning Society vogliono far risorgere questi percorsi con l’aiuto di un nuovo progetto di crowdfunding. Il piano ha il sostegno di Chris Boardman, professionista dal 1993 al 2000, campione olimpico nell’inseguimento alle Olimpiadi del 1992.

Che la Gran Bretagna abbia avuto una volta un gran numero di piste ciclabili protette è un fatto ormai quasi del tutto sconosciuto”, scrive Reid. “Ho iniziato a ricercare queste piste ciclabili d’ispirazione olandese per il mio prossimo libro Bike Boom e quando ho iniziato a scavare più a fondo (a volte letteralmente) mi sono reso conto ci sono di gran lunga di più di quanto mi sarei aspettato! Fino ad oggi, ho trovato più di 80 diverse piste protette in Gran Bretagna, alcune delle quali possono essere trovati su questa mappa . Credo di stare solo graffiando la superficie di ciò che è stato effettivamente costruito.”.  Reid continua: “E ‘importante mappare, registrare e quindi salvare queste piste ciclabili. Molte sono durate così a lungo solo per pura fortuna, e devono essere elencate in modo che esse non possano essere distrutte in futuro, per esempio, ampliando le strade per le automobili.

Chris Boardman è un fan dell’iniziativa: “Questa è una meravigliosa proposta”, dice. Potrebbe recuperare una parte del nostro passato perduto e dare alla gente normale la possibilità di cambiare il modo in cui viaggiano, in tutta sicurezza. Come bonus, in questi tempi austeri, si avrebbe un impatto significativo per un prezzo molto modesto “.

Una ciclovia completamente coperta dalla vegetazione

La ricerca dei fondi avviene mediante crowdfounding

Se si raggiunge il bersaglio, Reid e Dales dicono che avvieranno la ricerca e valuteranno alcune delle piste trovate. Potranno quindi utilizzare la loro ricerca per spingere le sovvenzioni per finanziare le operazioni di recupero.

Per ulteriori informazioni, controllare la pagina Kickstarter del progetto .