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Dominio italiano nella regina assoluta delle marathon, la Hero Südtirol dolomites. Sui 4017 partecipanti alla più dura (ma anche la più bella e la più desiderata) tra le marathon ha spiccato tra gli uomini, sul selettivo tracciato di 86 km, Juri Ragnoli del team Scott Racing Team.

 

La gara di Juri Ragnoli, inarrestabile!

Il campione italiano marathon, classe 1988, domina dall’inizio alla fine e dimostra di essere in splendida forma in vista dei Mondiali di domenica prossima a Singen (Germania). Per gli avversari è solo una questione di lotta per gli altri due gradini del podio. In avvio solo il belga Roel Paulissen riesce a stare in scia al bresciano, che transita per primo sul Dantercepies. Il campione in carica Paez, non al meglio per un problema fisico accusato prima della gara, è attardato ed è costretto a inseguire i due fuggitivi con Daniele Mensi, lo scorso anno terzo classificato e uno dei pretendenti alla vittoria.

Infatti il bresciano dello Scott Racing Team anche sul Duron è inarrestabile e per gli avversari è imprendibile. Taglia il traguardo di Selva Gardena per primo in 4:29’30” e ad attenderlo c’è Claudia, la fidanzata, che lo abbraccia: il primo luglio i due si sposeranno: «Tra poco più di dieci giorni mi sposo con Claudia ed è a lei che voglio dedicare questa vittoria. Vincere la Hero significa coronare un sogno che inseguivo ormai da cinque, sei anni. Vincere qui vuol dire dimostrare di essere il più forte sul percorso più bello. Ho capito che ce l’avrei fatta a Canazei, quando mi hanno comunicato che avevo un vantaggio di sei minuti. Da quel momento ho cercato di gestire le forze fino al traguardo. Mi sono innamorato della Hero nel 2011, quando sono arrivato secondo. Ci sono voluti sei anni, ma ce l’ho fatta!».
Un obiettivo questo a lungo inseguito, che catapulta il Juri nella leggenda di questo sport.

Il podio maschile, con il vincitore, l’italiano Juri Ragnoli al centro

Dominio italiano anche fra le donne

E un sogno che si avvera!” queste le parole di Ragnoli all’arrivo, ma anche quelle della vincitrice della 60 km femminile, Elena Gaddoni, entrambi ci hanno provato e riprovato fino ai trionfi di questa edizione 2017.

Dopo Ragnoli, anche Elena Gaddoni riesce a firmare l’albo d’oro della Hero. La romagnola della Cicli Taddei centra infatti un successo con le lacrime agli occhi che ancora mancava nella sua bacheca. Chiudendo i 60 chilometri del percorso femminile in 4:03’21” conquista per la prima volta la durissima gara. È stato praticamente un monologo. Dopo essere transitata sul Dantercepies con 13 secondi di ritardo da Maria Cristina Nisi, Gaddoni si prende il comando e non lo lascia più. Macina chilometri e le avversarie non la vedono più.
«L’emozione è fortissima – dichiara all’arrivo – vincere la Hero è il coronamento di una carriera, è un sogno che si realizza, è davvero il massimo. Oggi è stato tutto perfetto, dall’inizio alla fine. Sono partita subito forte, poi ho tenuto duro sulla salita del Pordoi. Nell’ultimo tratto la fatica si è fatta sentire ed è normale che sia così perché questa gara è davvero dura. Il percorso è perfetto, migliora ad ogni edizione, ed è sempre stupendo correre qui. Complimenti agli organizzatori».

Il podio femminile, dominato dall’italiana Elena Gaddoni

Un’organizzazione impeccabile

Gli iscritti alla partenza erano 4017, divisi tra i due duri tracciati, uno di 86 km con 4.500 metri di dislivello, attraverso Alta Badia, Arabba, Val di Fassa, Alpe di Siusi, mentre per quello più corto di 60 km il dislivello da superare era di 3.300 metri.

Una gara perfetta anche per Gerhard Vanzi, presidente del comitato organizzatore: «Grazie a un meteo da sogno, a uno scenario unico e a una organizzazione fluida anche quest’anno la Hero è stata uno splendido biglietto da visita per le valli dolomitiche e l’Alto Adige».

«Naturalmente a noi come organizzatori la continua crescita della Hero ci riempie di gioia – commenta Gerhard Vanzi, presidente del comitato organizzatore – un evento di queste dimensioni è sempre legato a numerose incognite. Per questo sono felice che tutto abbia funzionato: gli atleti sono arrivati in buone condizioni al traguardo, il tempo è stato perfetto, anche gli spettatori hanno avuto la loro parte e sono rimasti sicuramente soddisfatti dello spettacolo» commenta Vanzi, che sottolinea come la Hero sia un biglietto da visita straordinario per il territorio delle Dolomiti.

www.herodolomites.com

Photocredit: wisthaler.com