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Parliamo ancora di controversie legali in questo finale di 2017. Ora è la volta di Mips e POC.

Le due società svedesi sono ai ferri corti per l’introduzione da parte di POC di una tecnologia, denominata Spin. Questo prodotto, applicato ai caschi, ridurrebbe le lesioni cerebrali da urti obliqui che avvengono durante le cadute e gli impatti più violenti. In pratica lo stesso che fa la tecnologia Mips, che da anni è presente sul mercato. Anche se a occhio il sistema POC non sembra essere proprio frutto di mero copy-cut, per lo meno rispetto ai modelli C2 ed E2, pare più simile invece rispetto al modello A1.

Mossa e contromossa

POC, anche data la vicinanza territoriale è stata tra le prime società a utilizzare la tecnologia Mips e nonostante prosegua ancora a utilizzarla in alcuni suoi prodotti, ha recentemente introdotto Spin, che secondo Mips appunto, violerebbe il copiright dei propri brevetti.  Già pronta un’ingiunzione per vietare a POC di vendere i propri prodotti con tecnologia Spin in Germania, mercato di riferimento europeo, mentre POC starebbe già pensando a un ricorso… insomma la vicenda pare essere solo alle prime battute.

Gli interessi in gioco sono tanti, infatti i due marchi sono di proprietà di holding con influenze ampie nel mondo dello sport.

POC è stata fondata e rimane in Svezia. Precedentemente era di proprietà di Black Diamond Equipment, ma nel 2015 è stata venduta a  Investcorp Group, una società di investimento che possiede anche il marchio di protezioni Dainese.

pocsports.com

Mips invece è quotata alla borsa Nasdaq di Stoccolma; le sue entrate nei 12 mesi chiusi al 30 settembre erano circa $ 14 milioni. Le sue vendite gennaio-settembre sono cresciute del 55% rispetto allo stesso periodo nel 2016.

mipsprotection.com