
Nuovi ed eclatanti sviluppi nella battaglia anti dumping in corso tra l’Unione Europea e gli esportatori cinesi di eBike. Nella controversia i dati giocano un ruolo vitale. Secondo EBMA, nel periodo compreso tra novembre 2017 e febbraio 2018, le importazioni sarebbero aumentate del 180-220%. Per la raccolta dei dati, l’associazione fa riferimento a due fonti : la dogana cinese ed Eurostat. Per quanto riguarda la dogana cinese, EBMA dichiara che sta conducendo la propria ricerca sulle esportazioni di biciclette elettriche attraverso un team attivo in loco.
eBike cinesi: verso la registrazione delle importazioni
I funzionari cinesi della Camera di Commercio per le Importazioni e le Esportazioni di Macchine e Prodotti Elettronici (CCCME) hanno sorprendentemente confermato la correttezza dei dati prodotti da EBMA. Tuttavia, affermano anche che questi dati siano stati ottenuti illegalmente. Le prove raccolte potrebbero quindi spingere la Commissione Europea già nei prossimi giorni o settimane (ma in definitiva prima del 20 luglio) a decidere definitivamente per la registrazione delle importazioni e l’istituzione di misure anti dumping provvisorie.
Le indagini anti dumping di EMBA
Già dallo scorso novembre l’EMBA dichiarava che, a causa dei dati “inquinati” forniti da Eurostat, era stata avviata un’ulteriore indagine sull’importazione di eBike attraverso la raccolta dei dati doganali cinesi, in grado di fornire descrizioni corrette, dettagliate e molto precise. Il segretario generale dell’EBMA, Moreno Fioravanti, ha dichiarato: “Abbiamo esaminato molto attentamente i dati doganali cinesi e tutte le descrizioni di ciascuna esportazione. […] E, a oggi, i dati della dogana cinese e quelli di Eurostat finalmente coincidono”.
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