
In data 3 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il regolamento dell’Unione Europea che rende soggette a registrazione le biciclette elettriche importate dalla Cina, pur non essendo state ancora adottate misure antidumping. Il 24 maggio, l’eBike Importers Collective ha presentato la sua risposta ufficiale alla Commissione Europea , denunciando che la registrazione causerebbe gravi danni agli importatori europei in quanto minacciati dall’eventuale raccolta retroattiva di dazi di dumping altissimi.
Aliquota antidumping al 189%
Particolarmente spaventati dai tassi menzionati nel regolamento di registrazione delle biciclette elettriche dalla Cina, “gli importatori europei si troverebbero di fronte a doveri potenzialmente giganteschi. Per quanto riguarda le aliquote indicative del 189%, la Commissione è pienamente consapevole del fatto che in nessuna precedente inchiesta antidumping siano mai stati applicati dazi analoghi (o almeno vicini a questo”). È chiaro che il factoring a un costo così elevato renderebbe impossibile la prosecuzione del business: quasi il doppio del valore delle importazioni delle biciclette dovrebbe infatti essere pagato già all’inizio del 2019. Si attende, dunque, la controrisposta della Commissione Europea alla preoccupazioni degli importatori.
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