
La corte cantonale di Novi Travnik, in Bosnia ed Erzegovina, questa settimana ha stabilito che il permesso ambientale per la costruzione di dighe sul fiume Kruščica deve essere annullato immediatamente, il che significa che eventuali ulteriori lavori di costruzione della diga sono illegali. Tale decisione ha sancito la vittoria delle donne del villaggio di Kruščica, un gruppo di attiviste che hanno protetto il fiume dalla minaccia della costruzione di nuove dighe, sorvegliando l’area 24 ore al giorno per oltre 300 giorni, guadagnandosi così il soprannome di “Le donne coraggiose di Kruščica”.
La decisione del tribunale di annullare il permesso di costruzione della diga è stata presa sulla base del fatto che nessuna delle comunità interessate dalla proposta della diga fosse stata invitata all’udienza pubblica obbligatoria o che fosse addirittura a conoscenza dell’esito dell’udienza. Il prossimo passo nella lotta delle donne è chiedere al Ministro Salkan Merdazani di cancellare due concessioni per la costruzione di dighe sul fiume Kruščica. Fino a quando questo non accadrà, le donne hanno intenzione di continuare a presidiare il ponte 24h su 24, nel caso in cui si decida di svolgere lavori di costruzione illegali.
“Siamo felici che il tribunale abbia deciso di annullare il permesso ambientale. L’attenzione internazionale ha sicuramente aumentato la pressione e dato un contributo a questa decisione. Tuttavia, mentre celebriamo questa vittoria, rimaniamo vigili e continueremo a difendere il ponte poiché sappiamo che c’è ancora molta strada da fare per proteggere il nostro fiume e la nostra comunità dagli investitori delle dighe”, ha dichiarato Tahira Mika Tibold, Presidente della comunità locale di Kruščica
“La sentenza dimostra che, in quanto cittadini interessati di tutto il mondo, possiamo far sentire la nostra voce a sostegno delle popolazioni locali che lottano per proteggere i loro fiumi e le loro comunità. Insieme, possiamo contribuire alla realizzazione di decisioni fondamentali come questa. La più grande battaglia non è ancora stata vinta , perché c’è ancora uno tsunami di dighe con oltre 3.000 progetti distruttivi pianificati nei Balcani. Tuttavia, le vittorie locali come questa ci ricordano il potere dell’azione che parte dal basso e cresce grazie a un ampio sostegno pubblico”, ha dichiarato Ryan Gellert, General Manager, EMEA, Patagonia
Il racconto della lotta di queste attiviste fa parte di un documentario, Blue Heart, che racconta tre storie di persone che combattono per proteggere gli ultimi fiumi selvaggi d’Europa dalla minaccia di 3.000 dighe idroelettriche. Il documentario, prodotto da Patagonia, è stato presentato in anteprima a marzo 2018 e proiettato nelle sedi di tutta Europa, Giappone, Sud America e Australia. Oltre al film, è stata lanciata una petizione globale che chiede alle banche internazionali di smettere di investire nella distruzione del Cuore Blu d’Europa, nella penisola balcanica. La petizione ha finora ottenuto oltre 110.000 firme.
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