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Secondo un’analisi che descrive i piani di ripresa post-pandemia, oltre la metà degli Stati membri dell’UE deve ancora sviluppare iniziative significative basate sulla mobilità ciclabile. Questo nonostante gli obiettivi climatici rafforzati per il 2030.

La scadenza del 30 aprile per la presentazione dei piani di ripristino alla Commissione europea finora non mostra piani dettagliati per la promozione  della bicicletta, con molti inadempienti nelle politiche per la diffusione delle auto elettriche e per l’utilizzo dei trasporti pubblici come mezzo per ridurre le emissioni di CO2. Nonostante vi siano disponibili dei finanziamenti per aiutare a guidare l’Europa verso gli obiettivi prestabiliti, alcuni aspetti come ad esempio la mobilità ciclabile sono risultano ampiamente trascurati.

Manuel Marsilio, Direttore generale della Confederation of the European Bicycle Industry (Conebi), ha dichiarato: “Un totale di quasi 1,3 miliardi di euro è stato finora impegnato attraverso i piani nazionali di recupero e resilienza per migliorare l’esperienza ciclistica in tutta l’UE. Ma questo è ancora un impegno modesto rispetto a quello che potremmo vedere. I paesi dell’UE devono riconoscere che gli investimenti in ciclabilità sono un modo efficace per migliorare strutturalmente i modelli di mobilità delle persone creando al contempo posti di lavoro verdi e rilanciando l’economia“.

A lungo criticata per la sua politica incentrata sull’auto, la Germania è uno stato membro che concentra le energie sui motori (parte fondamentale anche della propria industria) con 3,2 miliardi di euro di sovvenzioni per le auto elettriche e ibride, ma escludendo i veicoli elettrici leggeri come le eBike; questo nonostante abbia l’obiettivo di diventare una “nazione ciclistica” entro il 2030.

Altrove ci sono riferimenti molto ambigui alla sostenibilità nei trasporti e nel turismo, con la Spagna che promette una mobilità sicura e connessa, ma senza riferimenti specifici alla ciclabilità. Sia la Croazia che la Finlandia delineano le spinte alla sostenibilità nel turismo, ma omettono qualsiasi riferimento specifico al cicloturismo che ha dimostrato di offrire forti benefici economici.

Kevin Mayne, ceo di CIE (Cycling Industries Europe), ha dichiarato: “Molti europei acquistano biciclette, in particolare eBike. Nel 2020 sono state vendute più di cinque milioni di eBike, quasi quattro volte il numero delle auto elettriche. E questo sta creando più posti di lavoro: la metà delle aziende intervistate dal CIE ha più personale oggi rispetto al 2019 e il 94% afferma che aggiungerà personale nei prossimi due anni. I governi dell’UE possono trarre vantaggio da questo enorme potenziale di crescita economica destinando almeno il 10% dei budget per la mobilità nei loro piani di ripresa al sostegno della bicicletta. Dobbiamo creare condizioni di parità per la bicicletta e altri modi di trasporto“.

Chi sono i migliori? Si, c’è anche l’Italia

I sei paesi riconosciuti dalla CIE come virtuosi sono Belgio, Italia, Romania, Slovacchia, Lettonia e Francia. Tra le visioni avanzate da coloro che si impegnano a una politica di viaggio attiva più solida, il Belgio prevede di stanziare 473 milioni di euro, o l’8% del budget del suo piano di ripresa per investimenti in una rete di autostrade ciclabili di alta qualità che collegano la regione settentrionale delle Fiandre (che ha una politica di velocità pedelec unica e di successo ) e una rete a Bruxelles.

La Francia, ampiamente elogiata per la sua politica dei trasporti Covid che ha trasformato Parigi in uno spazio a misura di bicicletta, stanzierà 100 milioni di euro per finanziare un piano nazionale per il ciclismo, oltre a offrire una politica di rottamazione per le vecchie auto in cambio di denaro dalle biciclette elettriche.

L’Italia si impegna a costruire 1.700 km di piste ciclabili e investirà 600 milioni di euro per rafforzare la mobilità in bicicletta . La Romania investirà 120 milioni di euro per sviluppare 3.000 km di piste ciclabili turistiche e completare il percorso ciclabile a lunga percorrenza EuroVelo 6. La Slovacchia ha stanziato 100 milioni di euro per costruire 200 km di piste ciclabili di alta qualità. La Lettonia ha incluso lo sviluppo di infrastrutture ciclabili per la mobilità quotidiana nel suo piano di ripresa.

Jill Warren, ceo di ECF (European Cyclists’ Federation), ha dichiarato: “La bicicletta è emersa come il modo di trasporto migliore durante la pandemia, consentendo a milioni di cittadini dell’UE di rimanere attivi e in salute. Più europei che mai vanno in bicicletta grazie alle nuove piste ciclabili e alle nuove infrastrutture nelle città europee. I governi dell’UE devono ora intensificare e sostenere questo slancio positivo includendo linee di bilancio dedicate per la ciclabilità nei loro piani di ripresa“.

Fonte: cyclingindustry.news