In questo articolo si parla di:
paola gianotti mato grosso

L’avventura a sostegno dell’ambiente della 4X Guinness World Record Paola Gianotti, patrocinata da FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), è giunta al termine.

L’iniziativa Bike4Tree Brasil ha visto l’atleta piemontese impegnata in una pedalata di 1200km attraverso il Mato Grosso, per documentare quest’area del mondo tra meraviglie naturalistiche, deforestazione e coltivazioni intensive.

Paola è partita da Cuiabá, alla presenza della delegazione del governo del Mato Grosso. Nella prima parte del viaggio, ha attraversato la Transpantaneira ed è arrivata nella zona del Pantanal, Patrimonio dell’umanità.

Nella seconda parte, ha pedalato sulla “rotta della soia” costeggiando le grandi distese di coltivazione intensiva. Ha incontrato un’associazione di piccoli produttori locali e trascorso una giornata nella riserva indigena Xavantes.

paola gianotti stefano orso

Paola costeggia le coltivazioni intensive (credits Stefano Orso)

L’atleta si è successivamente spostata a San Paolo dove è stata accolta dal console italiano Domenico Fornara, che l’ha voluta come madrina dell’evento Ride Like a Pro Brasil del 16 aprile scorso. Durante il soggiorno nella città paulista, ha avuto modo di incontrare i ragazzi di due scuole italiane, i funzionari del Consolato italiano e le autorità locali per raccontare loro dei suoi progetti, tra cui “Io rispetto il ciclista”.

Attraverso Bike4Tree Brasil, Paola ha sostenuto wownature.eu in un progetto che mira a contrastare il taglio illegale e a promuovere la gestione responsabile delle foreste nell’arcipelago di Bailique.

Paola Gianotti nella riserva indigena Xavantes (credits Stefano Orso)

“È stato un viaggio ricco di bellezza e contrasti che mi ha arricchita profondamente”, ha dichiarato Paola Gianotti. “Sono infinitamente grata a tutti coloro che mi hanno permesso di partire per questa avventura stupenda”.

Arrivare con la mia due ruote fino a qui è stato magico, ma toccare con mano un ecosistema in parte distrutto non è stato semplice.

“Vedere con i propri occhi quanto un’area piena di meraviglie naturali come il Pantanal, il parco Chapada dos Guimarães, e il ‘Cerrado’ in generale, possa essere annientata per fare spazio alle coltivazioni intensive, tra incendi e altri disastri ambientali, è stato molto impattante. Non esiste una soluzione immediata e il contesto sociopolitico di una nazione così estesa è sicuramente complesso”.

Credits Stefano Orso

“Al tempo stesso, però, mi sono resa conto ancora di più di come siano proprio le nostre scelte, i valori che decidiamo di adottare, le piccole azioni quotidiane da quello che mangiamo a come ci spostiamo, a fare la differenza nel mondo: possiamo ancora cambiare rotta e vivere in armonia con il pianeta. Possiamo, e credo sia doveroso farlo, per noi, per i nostri figli e per le generazioni future”.

Credits Stefano Orso