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Secondo le ultime previsioni interne, Shimano prevede un calo del 16,9% delle vendite per il 2023. Nel suo report trimestrale, l’azienda giapponese ha inoltre voluto esprimere le proprie preoccupazioni sulle sfide che il mercato dovrà affrontare nei prossimi mesi, tenendo conto dell’aumento dei tassi d’interesse, delle politiche monetarie adottate dai governi e dal prolungato conflitto in Ucraina.

Nel primo trimestre dell’anno, Shimano ha riportato un reddito operativo (EBIT) di 190,2 milioni di euro, cifra in calo del 26,4% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile netto  è calato del 29,7% attestandosi a 150,2 milioni.

Stringendo il focus sui componenti bici, il decremento delle vendite è stato del 16,8% rispetto al primo trimestre 2022 per un totale di 667,4 milioni di euro.

La flessione arriva dopo due anni da record per Shimano. Sulla scia del ‘bike boom’ degli anni 2020 e 2021, il brand giapponese aveva sempre fatto registrare dei notevoli aumenti nel proprio fatturato, fino a toccare i 3,8 miliardi a fine 2022.

Shimano, in ogni caso, sottolinea anche come l’interesse per la bici rimanga piuttosto elevato soprattutto in Europa. Secondo il brand giapponese, il commercio al dettaglio delle bici (in particolare delle eBike) rimane solido e ben strutturato, sebbene i magazzini siano piuttosto pieni specie per la gamma medio-bassa.

Più complicata la situazione in Nord America, dove il mercato è più fermo e le giacenze sono più elevate rispetto al nostro continente.

Per quanto riguarda i mercati dell’Asia e dell’America centrale e meridionale, l’interesse per le biciclette è rimasto stabile ma non è stato seguito da un aumento delle vendite, a causa del deprezzamento delle valute locali e dell’aumento dell’inflazione. Shimano, in ogni caso, evidenzia come il mercato cinese abbia numeri più interessanti rispetto ad altri Paesi, grazie all’aumento del numero di persone che vedono il ciclismo come una disciplina sportiva.