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A pensarci bene, oltre che un oggetto amato e utilizzato da miliardi di persone in tutto il mondo, la bicicletta è anche una fantastica costruttrice di nuove opportunità. Ci piace usare questo termine, che peraltro ritroviamo in un’accezione molto concreta proprio in questo numero, nel forse insolito ma certo interessante articolo dedicato ai “trail builders”, protagonisti nascosti ma fondamentali. Ai quali, in rappresentanza di tre località di riferimento del panorama italiano (Mottolino, Kronplatz e Paganella), abbiamo chiesto come si progetta un bike park ideale, quali sono i processi che portano alla definizione e alla realizzazione di nuovi trail e come li si mantengono adatti a essere percorsi da tutti i biker amanti dell’adrenalina.

Un contenuto che apre lo speciale gravity di questo numero. Un segmento che potrebbe essere considerato di nicchia ma che, in realtà, coinvolge una cifra crescente di appassionati. E in generale rappresenta un’importante modalità di promuovere e valorizzare il territorio. Qui entra in campo un settore certamente più ampio e trasversale, nel quale il nostro Paese ha fatto passi avanti importanti negli ultimi anni, ma dove il potenziale di miglioramento è ancora alto. Si tratta del cicloturismo, argomento che abbiamo già analizzato con dovizia di dati e particolari sullo scorso numero. Ma torniamo volentieri a parlarne anche nelle prossime pagine, sottolineando come sia ormai un movimento che attraversa tutta Europa, generando un volume di affari notevole. Molto utile per un’analisi approfondita la terza puntata dell’indagine Isnart e Legambiente, dalla quale si evince che l’offerta di mercato si è concentrata soprattutto in alcune regioni del Nord, mentre larga parte del sud Italia rappresenta ancora una zona inesplorata. Tre regioni come Veneto (19,0%), Trentino-Alto Adige (16,5%) e Toscana (11,4%) hanno da sole attratto il 47% del flusso di cicloturisti nell’ultimo anno. Certo, la concorrenza di alcune località estere che da anni hanno investito nel settore è da considerare. Ma molti territori del Sud a livello di caratteristiche e clima hanno poco da invidiare rispetto alle isole della Spagna, per esempio, pure in periodo invernale.

Abbiamo quindi cercato di circoscrivere i punti di forza e quelli di debolezza del cicloturismo in Italia. Tra i primi: percezione, panorami, storia, clima, strutture, varietà dei percorsi, offerta enogastronomica. Tra i secondi poca visibilità dell’offerta, mancanza di una rete di itinerari integrata, scarsa sicurezza delle strade, pochi servizi premium, trasporto pubblico intermodale deficitario, scarsa integrazione dei pacchetti turistici. Le opportunità sono numerose: segmento in continua crescita, aumento dell’interesse a livello collettivo, coinvolgimento sempre maggiore delle amministrazioni, istituzione continua di nuovi percorsi, aree interne di particolare pregio, presenza di imprese dedicate e associazioni coinvolte. Ecco perché, anche qui, dovremmo imparare dai trail builders. La cui attività richiede grande dedizione, passione, competenza, continua cura dei dettagli. E soprattutto, un ottimo affiatamento tra tutti i componenti del team.

Benedetto Sironi – Editoriale Bikefortrade n°06-2023