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Come ogni autunno, l’organizzazione di una delle granfondo più attese dagli appassionati, rilascia il tema che porterà avanti per tutto l’anno in avvicinamento all’evento di luglio. Per quest’anno il tema scelto è “Mutatio” ovvero mutazione, metamorfosi. Le iscrizioni apriranno già il 10 di ottobre. Ecco di seguito spiegato il perchè di questa scelta.

Il patron Michil Costa ci spiega il perché questo tema

Nel silenzio notturno delle Dolomiti. Tutto è Anatta, ci insegna il buddista. La mancanza di un sé permanente, di una sua indipendenza. Nulla è autosufficiente, tutto quello che esiste è privo di una sua autonomia. Le parti del corpo, anche le gambe che servono per spingere i pedali, anche le mani che stringono il manubrio, anche gli occhi che guardano alle Dolomiti, sono un non-sé, e noi umani possiamo esistere solo se siamo in relazione. Nelle relazioni con gli altri e in relazione con l’inumano. È proprio questo il principio stesso della mutatio, perché tutto cambia in continuazione. Muterà la Maratona? Certo, cambierà. Come cambi tu, ora, che ci stai leggendo. Panta rei, tutto scorre.

Un logo in divenire di Manuel Bottazzo

Il processo di creazione di un logo è già di per se una metamorfosi. Si tratta infatti di un continuo susseguirsi di idee in costante trasformazione per poi giungere passo dopo passo, mutazione dopo mutazione, al risultato finale. Siamo partiti come sempre dalla ricerca artistica attingendo dalla letteratura e dall’arte. La letteratura ci fa sognare immediatamente nei testi di Kafka ed Ovidio; l’arte visiva invece è un viaggio nel mondo di Henry Matisse, Heronymus Bosch, fino ai più moderni artisti dell’Optical Art in primis Victor Vasarely.

Da questa ricerca è stato estrapolato in primis il colore, il viola, per antonomasia il colore della metamorfosi, della trasformazione e l’unione degli opposti. Grazie a questo colore, è stato sviluppato il primo concetto che vogliamo esprimere, ovvero quello di creare un lettering impalpabile, etereo, incompleto…mutevole. Il risultato è una forma aperta che non ha confini, quasi al limite della leggibilità, perché ancora vivo ed in mutazione. Visibilmente incompiuto perché la mutazione continuerà senza fine.

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