
L’ultimo report sulle problematiche finanziarie di Signa Sports United è passato in secondo piano rispetto alle difficoltà pure maggiori del suo shareholder principale, Signa International Sports Holding GmbH. Risulta chiaro che non sono solamente i problemi della cycling industry ad aver messo a repentaglio il futuro di Signa Sports.
La riorganizzazione di Signa Sports annunciata a inizio ottobre è stata il risultato di un continuo vento contrario nella macroeconomia, eccesso di offerta nel mercato e sfide importanti circa la liquidità e la redditività. Ciò includeva una serie di misure riorganizzative finanziarie, compreso il delisting dalla borsa di New York. Il programma è stato, in parte, finanziato da una lettera di impegno capitale (ECL) da Signa Holding GmbH, un’affiliata del principale shareholder dell’azienda. L’ECL, datato giugno 2023, includeva un impegno di € 150 milioni di cui € 143 restano tuttora inutilizzati.
Signa Sports reagisce alla mossa “ingiustificata”
La scorsa settimana Signa Holding ha annunciato di aver chiuso l’ECL, una mossa piuttosto insolita. La decisione era sufficiente per Signa Sports per pubblicare una dichiarazione secondo la quale “riteniamo che la chiusura dell’ECL di Signa Holding sia ingiustificata. Sebbene questa decisione ci dispiaccia, prenderemo le misure legali appropriate nell’interesse di tutti gli shareholder, i creditori e i dipendenti“.
Più sussidiarie vendute
La chiusura può sembrare una sorpresa. Tuttavia, se si guarda all’andamento alla Holding dello scorso anno non risulta così strana. Signa International Sports Holding GmbH ha continuato a vendere molte delle sue sussidiarie per via di problemi finanziari. La più recente delle quali è stata SportScheck, uno dei principali distributori sportivi in Germania da Signa Retail Department Store Holding per una somma sconosciuta. La catena ha un giro d’affari proveniente da 34 negozi in tutta la regione tedesca con un fatturato approssimativo di € 350 milioni. L’azienda è stata venduta a Frasers Group, che possiede anche Evans Cycles. A inizio anno, il gruppo aveva già acquisito ProBikeKit in UK da THG, rendendo dunque Frasers Group il primo candidato a rilevare la piattaforma online di Signa Sports, WiggleCRC.
La prossima in lista per la vendita è il centro commerciale Galeria Karstadt Kaufhof, inclusa la sussidiaria belga Inno.
Due settimane fa, il Cambridge Retail Group, di comproprietà del Signa Group, ha riportato una perdita lorda di € 140 milioni per il primo anno. Il gruppo di retail era stato acquisito da Signa Group ad agosto 2022 e, all’interno, operano Selfridges nel Regno Unito, De Bijenkorf nei Paesi Bassi, e Brown Thomas and Arnotts in Irlanda.
Signa Sports United ha 70 siti online e partner con 500 negozi. Il gruppo include Tennis-Point, WiggleCRC, Fahrrad.de, Bikester, Probikeshop, Campz, Addnature, TennisPro e Outfitter.
Foto: Signa Sports